Trapianto di capelli per donna: il fattore estetico diventa priorità
Il trapianto di capelli per donna è un’operazione molto più delicata rispetto a quella effettuata sull’uomo. Come ben sappiamo il fattore estetico gioca un ruolo fondamentale quando parliamo dell’aspetto fisico di una donna. Il sesso femminile reagisce in maniera totalmente differente quando iniziano a comparire problemi di caduta dei capelli. Tali problemi sono spesso accompagnati da scompensi a livello psicologico: imbattersi in un uomo stempiato o calvo provoca sicuramente meno stupore che incontrare una donna con pochi capelli. Per questo motivo il trapianto di capelli per donna necessita di una minuziosa cura dei dettaglidurante tutte le fasi di intervento. Contrariamente a quanto si crede, non sono solo le donne in età avanzata a ricorrere al trapianto. Negli ultimi anni anche ragazze al di sotto dei 30 anni si trovano a combattere inestetismi e calvizie causati da stress, fattori ormonali o legati all’assunzione di particolari farmaci.
Le caratteristiche della calvizie femminile
Il manifestarsi della calvizie nei soggetti femminili presenta caratteristiche sostanzialmente differenti da quella maschile. Mentre l’uomo è portato a perdere capelli in maniera netta in una determinata zona della cute, la donna è più soggetta ad un diradamento omogeneo. Di norma, oltre alla perdita di foltezza, si registra un evidente assotigliamento della larghezza del fusto dei capelli. Pertanto, il trapianto di capelli per donna deve essere eseguito con un metodo molto più accurato e volto al mantenimento stesso del capello. Nella maggior parte dei casi il diradamento compare nella zona centrale della testa, dove avviene il fenomeno della cosiddetta miniaturizzazione: i capelli non sono ancora caduti ma sono palesemente più piccoli e deboli rispetto agli altri.
Come si effettua il trapianto di capelli per donna
Secondo un’indagine dell’ISHRS (International Society of Hair Restoration Surgery), la più importante associazione mondiale di specialisti nel trapianto di capelli, negli Stati Uniti ed anche nel vecchio continente, l’utilizzo dell’autotrapianto nella calvizie femminile è cresciuto notevolemente nel corso dell’ultimo decennio (più del 19%). Come ci suggerisce l’associazione, tecnicamente sarebbe più opportuno chiamare l’intervento autotrapianto: sono i capelli stessi della paziente ad essere presi dalle aree più folte e reimpiantati nelle zone meno rigogliose. Dopo aver praticato un’anestesia locale, i medici effettuano delle piccole incisioni e posizionano i bulbi al loro interno in modo da coprire tutta la superficie diradata. Il metodo dell’autotrapianto è molto utile in quanto previene possibili allergie o rigetti causati dall’innesto di bulbi provenienti da altri soggetti. Nei giorni successivi all’operazione compariranno delle piccole croste dovute ai tagli praticati per il posizionamento dei nuovi bulbi, esse cadranno nel giro di una settimana o poco più. Per quanto riguarda l’infoltimento, i primi segni di miglioramentosaranno visibili già a distanza di un mese dall’intervento.
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photo credit: Stefan Neuweger via photopin cc