Trapianto di capelli e Covid: cosa sapere e come fare
Recenti studi hanno dimostrato in molti pazienti una possibile correlazione fra Covid e perdita dei capelli. Un'eventualità del genere rientra fra le conseguenze secondarie del Coronavirus, con incidenze che variano in base alla fascia di età, allo stato di salute, alle patologie pregresse e così via. Un trapianto dei capelli diventa spesso l'unica o quantomeno la prima soluzione da prendere in esame per porre rimedio a quella che ormai viene definita come alopecia da Coronavirus. Il trapianto presenta numerosi vantaggi, ma ci sono diversi aspetti da considerare prima di decidere se sottoporsi o meno a questo tipo di intervento. La caduta dei capelli, ad esempio, potrebbe essere solo temporanea, caso tipico se effettivamente parliamo di Covid. Bisogna dunque per prima cosa capire quale scenario abbiamo di fronte, e di conseguenza che cosa sta succedendo ai capelli colpiti da diradamento o caduta. Vediamo a questo proposito cosa sapere e come fare.
Questo spinge i soggetti più ansiosi ad accelerare i tempi e procedere, anche se non sarebbe necessario, con un trapianto dei capelli. Una scelta ponderata dovrebbe invece basarsi non sulla paura e sullo stress, bensì sull'accurata valutazione dello stato di salute dei capelli. Ed è appunto a questo che puntiamo con il nostro test del capello HdM: una precisa e minuziosa analisi condotta con strumenti di ultima generazione, finalizzata alla ricerca delle vere cause della presunta alopecia da Coronavirus e ai suoi effetti di medio-lungo termine. Un approccio strutturato e su misura, che ci permette di ricostruire il quadro clinico e impostare un programma di cura e terapia coerente con le problematiche riscontrate. Se poi davvero il trapianto di capelli risulta l'opzione più plausibile, allora si presentano due alternative: autotrapianto di capelli FUE e autotrapianto di capelli FUT o STRIP.
L'ALOPECIA DA CORONAVIRUS: SINTOMI ED EFFETTI PSICOLOGICI
I sintomi dell'alopecia da Coronavirus sono quelli già noti per altre forme di alopecia: a distanza di 2-3 mesi dalla guarigione, i capelli cadono in ciocche e se non cadono subiscono un diradamento più o meno significativo. Questo avviene in circa il 30% delle persone che contraggono il Covid-19 e come abbiamo già detto, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di un problema estetico temporaneo, che andrà quindi a risolversi per conto proprio. Ammalarsi da Covid, soprattutto se si viene ricoverati in ospedale, porta però anche conseguenze sul piano psicologico. La malattia rappresenta in questo senso una battuta d'arresto non sempre facile da affrontare e superare. Tornati alla vita quotidiana e al lavoro, tanti cercano di recuperare la normalità e per farlo vogliono subito ripristinare il proprio look.Questo spinge i soggetti più ansiosi ad accelerare i tempi e procedere, anche se non sarebbe necessario, con un trapianto dei capelli. Una scelta ponderata dovrebbe invece basarsi non sulla paura e sullo stress, bensì sull'accurata valutazione dello stato di salute dei capelli. Ed è appunto a questo che puntiamo con il nostro test del capello HdM: una precisa e minuziosa analisi condotta con strumenti di ultima generazione, finalizzata alla ricerca delle vere cause della presunta alopecia da Coronavirus e ai suoi effetti di medio-lungo termine. Un approccio strutturato e su misura, che ci permette di ricostruire il quadro clinico e impostare un programma di cura e terapia coerente con le problematiche riscontrate. Se poi davvero il trapianto di capelli risulta l'opzione più plausibile, allora si presentano due alternative: autotrapianto di capelli FUE e autotrapianto di capelli FUT o STRIP.